LA GRANDE FAMIGLIA MRSOCCER 5: CRISTINA PILUDU

Classe 1983. DG.

Dal 1988 catapultata dentro l’attuale Toto Calcetto, ho vissuto un’infanzia di calcio a 5… no, non giocato. L’unica volta che l’ho fatto, ad una partita tra compagne di classe, oltre ad aver clamorosamente sbagliato un goal a porta vuota a distanza di 2 metri, sono andata con i denti contro la testa di una compagna.

E niente… è finita così la mia carriera da calciatrice. Il bello è che papà ha sempre giocato a calcio, mamma è stata portiere (pure brava, tipo di quelle incoscienti che non temono le pallonate, tanto che ogni settimana eravamo al pronto soccorso perché si era fratturata qualche dito) e mia sorella pure è brava… vuoi vedere che se metto Kimy (il mio cane, ndr) a giocare, mi dribbla pure lei?

Ma in effetti non era quella la mia passione, non era calciare un pallone, era guardarlo, guardare i movimenti dei piedi dei calcettari. E’ bene che sappiate che non utilizzo questo termine a sproposito. Lo uso per distinguere il giocatore del calcio a 11 o a 7 da quello del calcio a 5… del calcetto insomma, ma soprattutto lo uso perché mi piace.

Si perché, forza Cagliari e pure forza Tottenham ma quando guardo una partita di calcetto rimango incantata. Non so se richiami la mia infanzia ed i momenti meravigliosi vissuti in questo campetto quartese, dove ormai entro ed esco da ben 32 anni, ma fatto sta che la velocità dei movimenti, il continuo ribaltamento di un risultato e la tensione che si crea, poi sciolta dal triplice fischio, mi entusiasma.

Ho vissuto tutti i Città di Quartu… oh che estati fantastiche passate ad ascoltare “Notti Magiche”, quante estati a vedere calcetto spettacolo, quante estati a rincontrare le amiche del “torneo” che superavano il cancello correndo, subito seguite dai loro papà con il borsone e le bottiglie di acqua per tutta la squadra.

Ci sono dei ricordi che conservo con gelosia, dalle lotterie con premi offerti dagli sponsor, ai panini che emanavano quel profumino di salsiccia e cipolla che la dieta a giugno non era proprio contemplata e quella canzone… ohhh sempre indelebile “Quel sogno che comincia da bambino e che ti porta sempre più lontano,
non è una favola e dagli spogliatoi escono i ragazzi e siamo noi …” 🎼

La mia esperienza su questo campetto di paese è passata da quella di mera spettatrice a colei che controllava il frigo dei gelati e l’espositore delle patatine per essere sicura che chi le prendesse non uscisse “dimenticandosi” di pagarle. Poi ho fatto il salto di carriera ( 😬 ) ed ho iniziato a seguire papà nella preparazione dei calendari dei tornei e ho dato il mio contributo preparando locandine, regolamenti e liste atleti al computer, perché fino a quel momento tutto era fatto a penna (ed era tanto folle quanto bello. Autentico).

Chiaro è che non potevo che continuare su questa linea, supportata però da chi ha dato nuova linfa ad un attività che ormai sembrava spenta. Questa attività è stancante, più si va avanti e più lo è, soprattutto quando sei così apprensivo e tutto ciò che fai vorresti venisse apprezzato e compreso, quando ogni scelta è fatta dosando le reazioni che tutti potrebbero avere (sulle quali previsioni vieni irrimediabilmente smentito), quando sollevi sempre più l’asticella e vuoi sempre dare qualcosa in più. Si se non ci fosse stato Giacomo non saremmo qui, voi a partecipare agli eventi Mr Soccer 5 ed io a gestirne tutta la parte del “dietro le quinte”. Sicuramente starei dirigendo qualcosa, magari il traffico come da brava “figlia di papà” o forse qualche azienda, ma difficilmente mi sarei ritrovata a stare dietro un progetto calcistico, perché per una donna non è un ambiente “comune” e/o “comodo”, devi essere un po’ fuori dal comune ma rigida.

Quando qualcuno mi chiede che lavoro faccia, inizio subito presentando la mia società di servizi rivolti alle Imprese e poi cito “e poi ho una società che organizza eventi di calcio a 5 e calcio a 7 amatoriali maschili”… non sto qui a dirvi che nessuno si ricorda della società di servizi. Il fatto che io, così composta, a tratti vagamente somigliante a Patricia Addams possa dirigere una società di questo tipo stupisce, lascia perplessi, tutti rispondono con un “eh dai!?!”, che li per li pensi quasi di essere ritornata nel 1988.

Comunque no, siamo nel 2020 e questa stagione è stata e sarà (perché ancora siamo in balia degli eventi) una vera sfida, la pandemia proprio non potevamo aspettarcela… ma siamo qui, a pensare, studiare soluzioni, ingegnarci per superare questo momento difficile. Momento difficile che non supereremo da soli. Lo supereremo grazie ai collaboratori della Mr Soccer 5,  ai quali abbiamo chiesto di tenervi compagnia con qualche articolo che fosse diverso dal solito e che sostituisse le cronache post gara, parlando della loro storia all’interno della società sportiva. Lo supereremo grazie ai direttori di gara e a chi li coordina, che attendono di riprendere per indossare divisa e fischietto per mettere ordine in gare spesso troppo animate. Lo supereremo grazie a voi, a tutti quegli utenti che in questi giorni di quarantena ci scrivono messaggi d’affetto, che ci taggano nelle storie o nei post con l’hashtag #mimanchi.

Siamo bellissimi, siamo tutti bellissimi, come dice Ligabue “se solo vi vedeste” …

Non vi dirò che andrà tutto bene perché chi mi conosce sa che la mia razionalità non mi fa fare supposizioni su cose che non so, ma vi dico… “stiamo a vedere” e qualunque cosa accadrà, in qualunque modo questa situazione si evolverà la supereremo insieme, sul campo da calcetto, con un bel barbecue in onore di chi questo scudetto a forma di pallone me l’ha cucito nel cuore, perché comunque vada, da che papà non è fisicamente con noi, ogni notte è una Notte Magica (con una stella in più, su questo Cielo, che ci guarda, guarda tutti noi, tutti voi e pensa che siamo proprio una delle più belle realtà di questa Città).

Cristina.